Benvenuto su viaggioemangio.com! Oggi ti porto con me alla scoperta dei friarielli napoletani, le inconfondibili cime di rapa campane che profumano di tradizione popolare e di lava vesuviana. Li considero un vero tesoro verde: bastano un filo d’olio, aglio e peperoncino per trasformarli nel contorno più amato dai partenopei. Ma dietro quel gusto leggermente amarognolo si nasconde un intero micro-cosmo fatto di territori, mercati chiassosi e ricette che scaldano l’anima. Preparati a un viaggio sensoriale tra i Campi Flegrei, dove il vulcano nutre il terreno e la cucina di strada diventa arte.
Indice dei contenuti:
Come raggiungere l’oro verde campano
Il regno dei friarielli napoletani si estende tra i crateri dei Campi Flegrei e le pendici del Vesuvio. Se arrivi in treno, scendi a Napoli Centrale e prendi la circumflegrea direzione Montesanto–Torregaveta: in meno di 30 minuti sarai a Pozzuoli, cuore pulsante degli orti urbani. Preferisci l’auto? Dall’autostrada A1 imbocca la tangenziale di Napoli, uscita 12 – Pozzuoli, e preparati a curve panoramiche vista mare.
Dove mangiare e acquistare i friarielli
Mercati ortofrutticoli
- Mercato di Poggioreale (Napoli) – Aperto , prezzo medio: 2 € / kg.
- Mercato Campagna Amica di Pozzuoli – Sabato mattina, produttori diretti dei Campi Flegrei.
Trattorie “da insider”
Al Ristorante il Rudere di Bacoli (piazza Rossini 7) servono un’autentica pizza ripiena di cime di rapa campane cotta a legna. Se vuoi un’esperienza da taverna verace, spostati a La Cantina del Gallo (Napoli, zona Materdei): un tripudio di ricetta salsiccia e friarielli preparata in padella di ferro, come faceva la nonna.
Ricetta salsiccia e friarielli: Prova il contorno più amato dai napoletani
Ingredienti per 4 persone
- 1 kg di friarielli napoletani
- 4 salsicce di maiale (meglio tipologia pezzente)
- 2 spicchi d’aglio, 1 peperoncino fresco, olio extravergine, sale
- Lessare i friarielli per 5 minuti in acqua salata, scolarli “al dente”.
- In padella larga, rosolare aglio e peperoncino. Aggiungere le salsicce intere, bucherellate.
- Quando la carne è dorata, unire le verdure e saltare 10 minuti a fiamma viva. Il contrasto dolce-amaro è la firma di questo piatto campano.
Il segreto? Non coprire mai con il coperchio: il vapore rovinerebbe la croccantezza delle cime di rapa.
5 esperienze imperdibili nei Campi Flegrei
- Tour gastronomico a Pozzuoli – Street food tour tra cuoppi di mare e panini salsiccia-friarielli (30 € pp, 2 h).
- Visita agli orti vulcanici – Azienda agricola Verde Flegreo, degustazione inclusa (sab–dom alle 10:00, 12 €).
- Trekking sul cratere di Solfatara – Percorso facile, vista sui vigneti DOC Falanghina.
- Laboratorio di pizza ripiena – Scuola di cucina “Impastatori Vesuviani”, 45 € (ricetta certificata AVPN).
- Aperitivo al tramonto sul Lago d’Averno – Calice di Falanghina e finger di cime di rapa campane in tempura.
Consigli di viaggio, stagionalità e risparmio
- Stagione migliore – I friarielli sono raccolti da ottobre ad aprile: vieni in autunno-inverno per trovarli al massimo del sapore.
- Muoversi – Acquista un ticket giornaliero TIC (5,30 €) valido su metro, circumflegrea e bus.
- Risparmiare – Al mercato dopo le 13:30 i prezzi calano fino al 30%. Porta contanti, molti banchi non accettano carte.
- Abbinamenti vino – Falanghina del Sannio o Piedirosso dei Campi Flegrei, serviti a 10-12 °C.
- Prenotazioni – Per le trattorie tipiche chiama con anticipo: il sabato sera i posti si esauriscono.
Ti è piaciuto l’oro verde della cucina partenopea?
Spero di averti trasmesso il profumo terroso dei friarielli napoletani, la loro storia e la semplicità geniale con cui diventano protagonisti in padella o sulla pizza. Ora tocca a te: sperimentali a casa, visita i mercati, lasciati guidare dal mio itinerario tra vulcani e orti urbani. Se hai domande o vuoi condividere la tua esperienza, scrivimi nei commenti e seguici su Facebook e Instagram per altre avventure gastronomiche!
Sei su Viaggio e Mangio, specializzati in viaggi e cucina. Scritto con passione per guidarti tra sapori e panorami indimenticabili. Buona esplorazione!
Nicola D’Auria, giornalista e sommelier AIS