La quinta edizione del MAM, i Maestri d’Arte e Mestieri, ha celebrato i suoi 23 nuovi Maestri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità al Teatro Regio di Parma. L’evento, organizzato dalla rinomata ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana – ha segnato un importante riconoscimento per il mondo dell’artigianato e della gastronomia italiana.
Indice dei contenuti
- Cos’è il MAM e perché è importante
- ALMA: Vent’anni di successi nella formazione enogastronomica
- I nuovi Maestri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità
- Le eccellenze premiate nelle categorie di produzione, trasformazione e ospitalità
- Premi speciali e riconoscimenti
- Conclusione
Cos’è il MAM e perché è importante
Il MAM, acronimo di Maestri d’Arte e Mestieri, nasce per dare visibilità e riconoscimento agli artigiani e ai professionisti delle arti legate alla cultura italiana. Fondato nel 2016 dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, il premio è assegnato ogni due anni a coloro che si sono distinti in settori chiave come l’agricoltura, l’ospitalità e la trasformazione dei prodotti enogastronomici. In questa V edizione, l’evento si è svolto in due momenti: una prima premiazione a Venezia per le Arti Decorative e, il 29 settembre, una celebrazione al Teatro Regio di Parma dedicata alle arti legate al cibo e all’ospitalità.
ALMA: vent’anni di successi nella formazione enogastronomica
Fondata nel 2004, ALMA è una delle scuole più prestigiose per la formazione enogastronomica italiana, situata nella storica Reggia di Colorno, vicino a Parma. Da quando ha aperto le sue porte, ALMA ha formato 14.484 studenti di 80 diverse nazionalità, e oggi, dopo 20 anni, continua a essere un punto di riferimento internazionale. Grazie a una rete di 700 partner e a un’elevata percentuale di occupazione post-diploma, ALMA risponde alle crescenti richieste del settore enogastronomico, che ha visto un boom di assunzioni: nel 2023, l’81% degli allievi ha trovato lavoro ancora prima di completare i corsi.
I nuovi Maestri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità
In questa edizione, il MAM ha premiato 23 professionisti italiani nelle categorie di produzione, trasformazione e ospitalità, settori fondamentali della cultura enogastronomica e agricola del Paese. Tra i premiati, volti celebri del panorama italiano, ognuno dei quali rappresenta un’eccellenza nella propria arte, dall’orticoltura alla distilleria, dalla panificazione all’ospitalità.
Le eccellenze premiate nelle categorie di produzione, trasformazione e ospitalità
Produzione
Gli otto Maestri della categoria produzione provengono da diverse aree geografiche e si distinguono per il loro impegno e innovazione:
- Filippo Drago (Sicilia) – Grani e cereali
- Alberto e Giuseppe Rosso (Piemonte) – Frutticoltura
- Bruno Sodano (Campania) – Ortaggi e legumi
- Eleonora Noris Cunaccia (Trentino) – Botanica
- Francesco Pellegrino (Sicilia) – Olivicoltura
- Mario Pojer (Trentino) – Viticoltura
- Famiglia Paternoster (Trentino) – Apicoltura
- Pino Spanu (Sardegna) – Allevamento
Trasformazione
La trasformazione dei prodotti ha premiato 10 Maestri, esperti di antiche tecniche:
- Dino Ligorio (Puglia) – Pastificio
- Massimo Cifarelli (Basilicata) – Arte bianca
- Luigi Biasetto (Veneto) – Pasticceria
- Enzo Coccia (Campania) – Pizzeria
- Luigi Caccamo (Calabria) – Norcineria
- Sergio Motta (Lombardia) – Macelleria
- Vittorio Beltrami (Marche) – Arte casearia
- Stefano Guizzetti (Emilia-Romagna) – Gelateria
- Cristina Quattrone (Calabria) – Cioccolateria
- Gianni Capovilla (Veneto) – Distilleria
Ospitalità
L’arte dell’ospitalità italiana è stata rappresentata dai premi assegnati a:
- Valeria Piccini (Toscana) – Cucina
- Peppe Guida (Campania) – Ospitalità
- Gabriele Gorelli (Toscana) – Sommellerie
- Massimo Raugi – Sala
- Luca Gargano (Liguria) – Miscelazione
Premi speciali e riconoscimenti
Durante la cerimonia, due premi speciali hanno illuminato la scena. La giornalista americana Faith Willinger ha ricevuto il premio alla carriera per la sua dedizione alla promozione della cultura enogastronomica italiana. Il premio Allievo d’Arte e Mestiere, dedicato ai giovani talenti, è stato assegnato a Ilaria Cappuccini, influencer e sommelier, insieme a Nicola Bagioli e Arianna Dell’Agostino per l’innovativo utilizzo del Lavéc, una pietra ollare, in cucina.
Conclusione
L’evento di ALMA e del MAM al Teatro Regio di Parma ha sottolineato l’importanza della tradizione e dell’innovazione nel campo enogastronomico, un settore che affonda le sue radici nella cultura italiana. In un mondo sempre più affamato di autenticità e qualità, queste figure professionali rappresentano un ponte tra passato e futuro, mantenendo viva l’essenza della cucina e dell’ospitalità italiana. Partecipare al MAM significa entrare in una tradizione d’eccellenza, in cui il lavoro artigianale diventa patrimonio nazionale.